Apr 5, 2022 | Generale | 0 commenti

Caos politico a Torre Annunziata, l’ex City Manager Enzo Sica: «Politici offesi? La città è stata offesa da oltre 15 anni»

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Scritto da Dr. Vincenzo Sica

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«La situazione politica a Torre Annunziata? Una domanda che mi disorienta perché credo che in questo momento, ma era già accaduto negli ultimi anni, di politico in termini di gestione della cosa pubblica ci sia molto poco e quello che c’è, e c’è stato, è estremamente deludente».

Così Enzo Sica, ex City Manager del Comune di Torre Annunziata e Presidente dell’associazione Centro Comune, intervenendo sul caos politico attuale che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale.

«Oggi – aggiunge – si assiste a quello che definiremmo una sospensione della democrazia. La sospensione della democrazia normalmente non riguarda soltanto il personale politico o le assemblee elettive. La sospensione della democrazia, sarebbe un errore pensarla in modo diverso, riguarda il contesto della comunità in cui tutto ciò avviene. Quindi, a mio avviso, ammainare le bandiere come è accaduto di recente, sia pure con motivazioni presumibilmente valide, rappresenta una sconfitta per tutti».

«Quando, però, parlo di sconfitta che potrebbe limitarsi al personale politico, non voglio rischiare di essere generico. E’ chiaro che quando faccio questi riferimenti non mi riferisco a tutto il personale politico che ci ha rappresentato in questi anni né, quando parlo di organo burocratico, posso chiaramente fare riferimento in maniera indiscriminata a tutti i rappresentanti dell’organo burocratico. Tuttavia, ci sono delle responsabilità, ci sono personalità politiche che hanno rivestito cariche importanti, a loro va sicuramente addebitato quanto accaduto negli ultimi anni».

A detta di Enzo Sica, «le bandiere ammainate, come dicevo, rappresentano sicuramente una sconfitta per tutti. Rappresentano una sconfitta per la comunità, un rallentamento dell’azione amministrativa, un’assoluta sospensione dell’azione amministrativa ed è il disorientamento che stiamo vivendo in questo momento. E’ di questi giorni la notizia secondo la quale è stato fissato il nuovo turno elettorale che dovrebbe ricadere nel periodo 12-26 giugno. Torre Annunziata andrà al voto? Ce lo stiamo chiedendo tutti in questo momento.

Obiettivamente non siamo in grado di dare una risposta. Tecnicamente, in questi giorni si conclude il periodo di proroga di ulteriori tre mesi che la commissione d’accesso ha compiuto per il deposito della relazione d’indagine finale. Questa relazione sarà consegnata al Prefetto di Napoli, il quale ha 45 giorni di tempo, sentito anche il parere del Comitato dell’Ordine per la Sicurezza Pubblica, per inviare la relazione finale al Ministro dell’Interno ed eventuale proposta di scioglimento al Consiglio dei Ministri. In teoria, tutto questo iter si potrebbe concludere entro il 12 giugno. Ma il 12 giugno cade la data per le elezioni e quindi sappiamo che l’organizzazione pre-elezioni dovrebbe partire prima».

Ma è proprio questo il punto che ci interessa?

«O vogliamo cominciare a pensare, indipendentemente da scadenze, che occorre stimolare le coscienze di ognuno di noi e creare un contesto operativo di possibile coalizione futura, un contesto operativo nel quale si mettano veramente da parte gli interessi di bottega, gli interessi dei piccoli orticelli. Io sono veramente disorientato e per certi aspetti deluso, quando ancora sento in giro “io lavoro per la mia lista”, “io lavoro per la mia aspettativa di nomina a consigliere comunale”».

Ma a cosa serve tutto questo?

«Se dopo le amarissime esperienze di questi anni, se dopo le insoddisfazioni accumulate in questi anni, non ci innoviamo anche in termini di approccio all’organizzazione di un contesto politico, ad una programmazione, ad una pianificazione, che risposte potremmo dare ad una città già tormentata da questi anni di cattiva gestione?».

Poi ancora: «Ho sentito in qualche occasione che, in ragione di alcune mie dichiarazioni, qualche rappresentante politico, attualmente dimessosi, si sia offeso, qualche rappresentante dell’organo burocratico si sia offeso, quasi che sembra ci siano iniziative atte a salvaguardare la propria immagine. Ma veramente scherziamo?

Qui sono stati offesi i cittadini di Torre Annunziata. Sono stati offesi i genitori che sono costretti a vedere i figli trasferiti altrove per trovare occupazione. Sono stati offesi tutti quelli che sono stati esclusi dai cicli produttivi e, dopo anni di lotta, ancora non vedono uno sbocco alle loro giuste aspettative occupazionali. Sono stati offesi i commercianti che hanno trovato nel contesto politico l’assoluto silenzio. Sono stati offesi gli imprenditori che avrebbero potuto intraprendere nel tempo azioni serie su Torre Annunziata ma trovavano il vuoto più completo, sia nell’ambito dell’organo burocratico, e mi riferisco all’Ufficio Tecnico Comunale, sia nell’ambito dell’organo politico con personale che non era sicuramente all’altezza del compito».

Infine l’attacco a una classe politica che fa acqua da tutte le parti: «Noi siamo offesi per tutto questo. C’è poco da offendersi. Sono quindici anni che non si fa altro che generare conflitti. La responsabilità maggiore di tutto questo, dal punto di vista politico, è del Partito Democratico locale. Non si offendessero i rappresentanti politici, non si offendesse il popolo del Partito Democratico, che io rispetto. Ma il Partito Democratico a Torre Annunziata, dal 2005 ad oggi, non fa altro che governare conflitti interni dando risultati che, alla fine, non si traducono in realtà amministrative capaci di produrre attività concrete di sviluppo, di crescita e di occupazione sul territorio.

E allora è l’intera cittadinanza che si offende. E’ l’intera cittadinanza che deve reagire, ma lo deve fare con intelligenza. Lo deve fare, non con iniziative isolate, non con iniziative volte a salvaguardare il proprio orticello. Occorre creare una grande forza innovativa, che abbia le idee chiare e che, soprattutto, sia in grado di esprimere personale politico e personale burocratico capace e competente. Se non ci sono tutti questi requisiti e se, chi ritiene di non avere queste capacità, non si mette da parte e trova altri modi per dare il proprio contributo, noi continueremo a non andare da nessuna parte».

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